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sono gettati su di un arco in rovina per traversare l’abisso orribile che si stende al di sotto, in fondo al quale mormora il mare in un sordo rumore, e che fa venire le vertigini al solo guardarlo.

«Pietro passò innanzi e mi porse la mano raccomandandomi di non guardare il precipizio per non avere la vertigine; all’incontro io provavo un’affascinante sensazione nel mirare quella gola oscura, a quasi duecento piedi sotto di noi, ove, fra le acute punte degli scogli, biancheggiava la spuma minuta delle onde rotte e imprigionate nella caverna, su cui l’assito che ci sosteneva si piegava sotto il peso dei nostri corpi scricchiolando.

«— Se cadessimo qui, abbracciati! — esclamai io quasi involontariamente, stringendo la mano di Pietro che mi guidava.

«Mi pareva più dolce quella morte, e preferibile alle torture che provavo, e che supponevo anche in lui.

«— Quale pazzia! — mormorò egli stringendo il mio braccio, come per prevenire l’effetto di un capogiro, e accelerando il passo, che avea reso ardito e sicuro, quasi