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accettarle da te; bisogna che io mi faccia una posizione, che risponda alle aspettative che si sono potute basare sul mio primo lavoro, che è bello del tuo riflesso soltanto. Per ciò fare bisogna piegarsi un poco a tutte quelle convenienze che la società esige rigorosamente. Io ho dimenticato tutto per te, sei intieri mesi: gli amici, il mio avvenire, gl’impegni assunti; anche una madre che adoravo, la più buona, la più santa fra le madri, che avea pur diritto all’amore del figlio suo, e che sei intieri mesi non ha avuto una parola da lui, non l’ha abbracciato una volta... Oh, credimi, Narcisa... è colla più viva commozione, colla più profonda riconoscenza anche, che io rammento questi sei mesi d’amore... Ma perchè quest’amore istesso duri con tutti i suoi incanti bisogna che esso sia assaporato lentamente: in fondo all’ebbrezza che stordisce si trova presto la disillusione che uccide l’amore... ed io voglio amarti sempre, mia Narcisa!
«Soffocai i miei gemiti col fazzoletto, e rimasi muta, pietrificata dinanzi a lui che mi stringeva ancora le mani, e mi fissava