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sussulti più ardenti; è il delirio con tutti i suoi sogni più febbrili. Io non arriverò mai a farti immaginare qual fremito di piacere si provi quando quella mano da fata, colle sue unghie rosee, colle sue dita affilate, colla sua pelle rasata e candida si posa sulla fronte; e quando quegli occhi fanno passare nei miei baleni di quest’amore che al primo urto scintillano come il cozzo di due spade, e che inebbriano come un veleno.

«Questa donna che vivea pei piaceri, della quale il lusso era il bisogno come l’aria è il bisogno dell’uomo, questa donna non esce più quasi mai; rifiuta tutti gl’inviti; si alza all’alba, per venire ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla, mentre io lavoro; per venire a spargermi il tavolino di fiori ch’ella ha colti per me... per dirmi di quelle parole che ella sola sa dire. È una vita straordinaria che noi facciamo: una vita che c’invidierebbero molti e che molti compiangerebbero come una pazzia.

«A Napoli noi uscivamo qualche volta, la sera, verso mezzanotte, in carrozza, e an-