Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 164 — |
ammaliatore, gli sguardi inebbrianti col loro raggio pacato, le promesse più affascinanti nel suo voluttuoso abbandono, questa donna mi ama!... me l’ha detto coi suoi labbri posati sui miei!... Questa donna io l’ho posseduta; io la possiedo!... È mia!... Quel cuore del quale mi spaventavo a scandagliare i misteri reconditi, come se gli immensi tesori d’amore che vi si racchiudono avessero dovuto annegarmi nei loro diletti sovrumani, quella vita ch’è tutta un fremito di voluttà, io li ho sentito palpitare fra le mie braccia... Essa è vissuta sotto il mio tetto; ha passeggiato al mio braccio; ...e i suoi labbri hanno chiuso i miei occhi la sera, per riaprirmeli l’indomani!... Io ho baciato quei capelli, quella fronte, quegli occhi, quelle labbra; io mi son cullata quella testolina sui miei ginocchi, ed ho passato le intiere notti fantasticando cogli occhi fissi in quegli occhi, a leggervi tale amore che mai uomo in terra conoscerà.
«Raimondo, sai tu cos’è questa donna?... È l’amore con tutti i suoi palpiti più arcani e misteriosi; è la voluttà con tutti i suoi