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contrò, la dama domandò se il signor Pietro Brusio era in casa.

— Sì, signora; ma non è visibile, poichè è nel suo gabinetto di lavoro.

— Ditegli che c’è una signora che desidera parlargli.

— Domando scusa, signora; ma la prego di avere la bontà di ripassare verso le sei, o di lasciare il suo biglietto; poichè quando è nel suo gabinetto il signore non vuol essere disturbato assolutamente.

— Fategli tenere questo biglietto in tal caso; — insistè la signora con una lieve tinta d’impazienza, prendendo da un elegante porta-biglietti una carta di visita e piegandola: — ditegli che aspetto. Non vi sgriderà certamente per questo.

Il tuono di sicurezza e di superiorità con cui parlava la bella signora vinse le esitazioni del cameriere, che si decise a fare quanto ella diceva.

— Si dia l’incomodo di seguirmi in sala, — diss’egli sollevando la portiera di un uscio; — il signore ci sarà a momenti.

Per giungere al salotto si attraversava una piccola serra a cristalli, che occupava