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— Addio, caro signore.
— Oh, come mi sarà grata la contessa! come creperanno d’invidia, quegli altri giovanotti, quell’ufficialetto di cavalleria pel primo!... Addio, caro amico.
Uscì a ritroso, inchinandosi; e Pietro, lasciando cadere la portiera dietro di lui, non potè fare a meno di ridere della trista figura che la sciocca presunzione faceva fare a quel seduttore di 58 anni.
A mezzogiorno il conte rientrò in casa e domandò della moglie.
— La signora contessa è uscita in carrozza, — rispose il suo cameriere.
— Uscita diggià! — esclamò il conte con qualche sorpresa.
— Ed ha lasciato pel signore questo biglietto.
Il conte non dissimulò un movimento di collera, ed esitando ad aprire la lettera, disse bruscamente al domestico:
— Va bene! lasciatemi.
Il biglietto di Narcisa era semplicissimo:
«Lascio questa casa perchè sento che è impossibile rimanere uniti più oltre — Sento troppo altamente i motivi che mi spingono