Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 144 — |
gli un’ora della giornata in cui potesse venire ad implorare questo perdono ai suoi piedi».
Piegò il foglio e fece mostra di rimetterlo così aperto all’amico della Prato.
— Non occorre di suggellarlo, se lei avrà la bontà di ricapitarlo personalmente alla signora contessa.
— Anzi! anzi!... suggelli, suggelli pure! Voglio fingere di non sapere di che si tratti... Quest’attestato del quale sembrerò non essere informato, mi gioverà molto presso la mia cara contessa. Ella sarà contentissima di me... poichè... capisce.... ella ha molta bontà per me... non dico per vantarmi...
— Non perda tempo adunque! — replicò Brusio, spingendolo verso la porta.
— Un altro abbraccio, amico carissimo, un altro abbraccio. Lei troverà sempre in me un uomo tutto suo, un amico vero e riconoscente sino alla morte. Tratti d’amicizia come i suoi, che non si fanno aspettare... che vengono da sè... non si dimenticano... Poichè ella ha avuto la gentilezza d’indovinare... che io per quella cara Narcisa... capisce?!...