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— Me ne rincresce di cuore. Sicchè?...
— Sicchè ho saputo dalla Valderi, ieri sera, — seguitò colui, assumendo completamente l’aria misteriosa e gonfia del vecchio ganimede che si crede sicuro del fatto suo, — che lei, signore, ha voluto, non so perchè, rimandare alla signora un mazzo che questa le avea gettato sul proscenio la sera che si rappresentava il suo ***; cosa che il conte ha preso in mala parte, per cui n’è seguito lo scontro di stamattina... Quello di più delicato, che la contessa non volle, non seppe nascondermi, è che ella stessa avesse fatto pregare lei, signore, di venire ad un accomodamento, onde il sangue non fosse sparso per una causa sì futile; e le venne risposto con quel biglietto ch’ella mi lesse.
Pietro sorrise involontariamente nel vedere la pazza persuasione e le galanti pretensioni del vecchietto.
— La contessa, — seguitò colui, — ed io stesso non avevamo capito perfettamente quello che volessero dire quelle parole: Alla signora contessa di Prato posso assicurare che il conte, suo sposo, non correrà