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posso assicurare che il conte, suo sposo, non correrà alcun pericolo».
Sì, egli l’amava tanto, colei, malgrado tutto quello che aveva sofferto per lei, e forse a causa di ciò, malgrado i torti che si figurava aver ella verso di lui, da farle il sacrifizio della vita senza neanche pensarci, senza neanche farglielo indovinare; mentre l’assicurava della vita di suo marito, ricusandosi nel tempo istesso a far le sue scuse al conte, ciò che valeva offrirsi come un bersaglio ai colpi di lui.
Quest’uomo che non sapeva se la sera del domani dovesse venire per lui; quest’uomo che andava fra poche ore a barattare una vita giovane e ricca d’avvenire, acclamata, festeggiata, contro un colpo di pistola, dormì tranquillo tutta la notte, poichè si sentiva più vicino a Narcisa, la sirena che gli avrebbe fatto adorare l’inferno per mezzo delle sue seduzioni.
All’alba era alzato e si vestiva. Nel punto di scendere le scale consegnò al cameriere la lettera della contessa dicendogli:
— Recate al suo indirizzo questa lettera, e dite alla contessa di avervela io data