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quei puntini potevano anche nascondere, come spesso, il nulla.

Se Narcisa gli avesse scritto semplicemente: Pietro, non uccidete mio marito, ritrattatevi: egli non si sarebbe ritrattato, ma non avrebbe neanche fatto il passo che fece, rimandandole la lettera, come una suprema impertinenza.

Sorridendo del suo riso amaro, scrisse, in basso della stessa lettera della contessa, queste sole linee, che gli parve la completassero, e ne fossero la degna risposta, mormorando fra i denti stretti dal sarcasmo:

— Ah! costei ha paura che io le uccida il marito!... costei si rivolge al giovane di Catania, e ne accenna la memoria, come si farebbe di un balocco ad un fanciullo; per ottenere il suo intento!... Ma non sa questa donna quali lagrime stillino ancora queste memorie?!...

Le due linee dicevano:

«Se amassi una donna, come io e nessuno può amare — e questa donna mi chiedesse una viltà — io la negherei a questa donna. — Alla signora contessa di Prato