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mettersi in relazione con Narcisa; e che egli avea adottato quel mezzo come ne avrebbe adottato un altro, se gli si fosse presentato.

A mezzogiorno suonò, e disse al domestico che comparve, consegnandogli la lettera ed il mazzo:

— V’informerete dalla servitù del signor barone di Monterosso dell’abitazione della signora contessa di Prato, e andrete a recarle questa lettera insieme ai fiori e all’anello, personalmente, — aggiunse in ultimo, accentuando la parola.

— Ascoltate.... — disse quindi, mentre il servitore stava per uscire, esitando tuttavia a proferire quelle parole che gli pareva svelassero la sua segreta speranza che cercava dissimulare a se stesso: — se vi dicono esserci risposta aspettatela.

Attese con ansietà febbrile i tre quarti d’ora che il domestico impiegò a ritornare colla risposta. Finalmente l’udì sulle scale e andò ad incontrarlo nel salotto, dominandosi a pena.

Gli venne recato su di un vassoio da lettere un biglietto da visita; al di sotto del tito-