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fiori che lo coprivano come in un nembo, quelle acclamazioni al suo nome; egli non badò più neanche ad un mazzo di viole bianche che gli era caduto ai piedi dal palchetto di Narcisa e che avea raccolto, per fuggire come un delirante, come un uomo che teme d’impazzire, poichè tutti questi applausi non potevano dargli quello sguardo ch’era venuto a cercare sino a Napoli, che avea voluto comprare a prezzo delle ispirazioni del suo genio, e che avea visto rivolto sul giovane sottotenente.
La folla chiamò invano replicate volte l’autore.
— Che ne dite del dramma? — domandò la contessa all’ufficiale, dopo l’ultimo atto, approfittando del tempo in cui il conte era uscito per fare ordinare la carrozza dal jokey che aspettava sul corridoio.
— Molto bello, in verità; e anche assai applaudito.
— E dell’autore?
— Che volete che ne dica?... ch’è un autore come tutti gli altri; — soggiunse colui con il supremo disprezzo degli uomini di spada.