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tudini, tutta assorta in quel Gilberto che ad ogni parola destava in lei una reminescenza e le svelava quale amore quasi sopranaturale avea saputo destare.

Nel mezzo della scena che l’avea commossa dippiù, ella, coll’ispirazione improvvisa e adorabile della donna leggiera e capricciosa, s’era tolto dal dito un magnifico anello di brillanti e l’avea legato al nastro del mazzetto.

Alla fine del second’atto l’autore, chiamato fragorosamente dal pubblico, venne sulla scena. Egli non ebbe che uno sguardo, in mezzo al turbine di quegli applausi frenetici, in mezzo all’agitazione di quella folla che si levava gridando il suo nome, in mezzo all’inebbriamento di quell’ovazione quasi delirante: uno sguardo che andò a posarsi su di un palchetto di un proscenio al second’ordine.

Egli vi vide la contessa... verso della quale si chinava sorridendo il biondo giovanotto dalla brillante divisa di ufficiale degli Usseri.

Pietro dimenticò quegli applausi, quelle corone che gli cadevano ai piedi, quei