Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 117 — |
tremare sul suo labbro superiore i baffi castagni.
La signora R***, che gli parlava in quel momento, fu sorpresa di non avere risposta, e lo guardò con curiosità.
Pietro staccò quasi con isforzo gli occhi da quelli di Narcisa, che lo fissavano col loro sguardo limpido e chiaro, per volgerli all’ufficiale che anch’esso lo guardava sorpreso, arricciandosi le basette.
Egli fu freddo, distratto, impacciato tutto il tempo che rimase a discorrere colla donna celebre. Quando questa gli parlava dello splendido avvenire che la riuscita della sua produzione l’autorizzava ad aspettarsi, rispose tristamente:
— Forse, signora contessa, giammai in tutta la mia vita potrò compiere un lavoro come quello che scrissi in otto giorni, e al quale il pubblico ha avuto la bontà di fare buon viso.
— È sola modestia che le fa dir ciò?
— No, signora; forse è presentimento.
— Bisognerebbe, in tal caso, non ammettere questo dramma come parto del suo ingegno, ma piuttosto…