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Il barone di Monterosso venne a complimentare la signora contessa R***, e a dire anche due parole d’occasione a Narcisa.
— Avrò la fortuna, signora contessa, — disse, parlando alla donna matura, — di presentarle stasera un uomo, che, ancora giovanissimo, si è aperta diggià la più brillante carriera nella letteratura drammatica.
— L’autore di Gilberto forse? — domandò la signora.
— Lo conosce?
— No; ne ho udito semplicemente parlare; è un dramma che ha incontrato moltissimo, a quel che pare; e di cui i giornali si sono disputati i meriti con quell’accanimento che dà sempre della rinomanza all’autore. È napoletano?
— È siciliano; si chiama Pietro Brusio.
— Brusio?... Non ho mai udito questo nome.....
— Fra otto giorni questo nome sarà pronunziato come quello di Giacometti e di Gherardi del Testa.
— È una celebrità in erba dunque?
— Sì, signora contessa: una celebrità che nasce, ma in mezzo ad una splendida aurora.
Una Peccatrice — 8.