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per lei, con lei, in lei; perchè tutta la sua vita era ormai Narcisa.
Egli lavorava con un entusiasmo quasi accanito, con una lena che soltanto poteva dargli l’esaltazione in cui si trovava; e fece passare tutto il suo cuore nell’opera sua. Due mesi dopo avea finito un dramma che rileggeva cogli occhi brillanti di sorriso; del quale era contento; che amava quasi di una parte dell’amore di cui amava Narcisa; che amava come un’emanazione di lei. Quando egli fu soddisfatto dell’opera sua, di se stesso; quand’egli si sentì più vicino a Narcisa, allora la cercò.
La sua casa era deserta e le imposte dei veroni chiuse.
La cercò inutilmente otto giorni pei passeggi e al Teatro; ne domandò agli amici: nessuno l’avea più veduta.
Risoluto di trovarla ad ogni costo andò a far visita in casa A*** e colla signora condusse il discorso sino alla contessa.
— A proposito, che n’è di lei? — domandò.
— Credevo che lo sapeste, voi suo amante: è partita.
— Partita!