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questo demonio! — gridava egli, correndo all’impazzata pel Molo.
Si fermò sull’ultimo limite di questo, quando non vide più dinanzi a sè che il mare bruno ed immenso, su cui scintillavano le stelle. Fissò uno sguardo ebete, smarrito su quella superficie che si stendeva a perdita di vista, luccicante di riflessi fosforici; su quelle stelle che splendevano sulla sua testa... Due o tre volte avanzò il passo verso quell’abisso che poteva inghiottire la sua vita coi suoi vortici spumeggianti; e ciascuna volta egli sentì una forza che l’afferrava e lo tratteneva... Finalmente cadde accosciato sul suolo umido e spazzato qualche volta dalle onde, prorompendo in lagrime amare, ardenti, ma non più disperate.
Egli pianse a lungo: quel pianto, che non aveva potuto versare da circa cinque mesi, forse lo salvò.
— Questa donna ha ragione, — mormorò quando fu calmo, come aveva detto allorquando gli era parso che il suo cuore si fosse spezzato: — quali diritti ho io al suo amore, alla sua attenzione, fin’anche?... Io, Pietro Brusio!... Ma io voglio averli, que-