Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/40

30 Cavalleria rusticana


canina in cuore! Ora come farò se voi mi abbandonate?

Turiddu.

Io non ti abbandono, se tu non mi metti colle spalle al muro. Ma te l’ho detto: voglio essere padrone di fare quel che mi pare e piace. Sinora, grazie a Dio, catena al collo non ne ho.

Santuzza.

Cosa intendete di dire?

Turiddu.

Intendo che sei una matta con questa gelosia senza motivo.

Santuzza.

Che colpa ci ho io? Vedete come son ridotta? La gnà Lola è meglio di me, lo so! Ha il collo e le mani cariche d’oro! Suo marito non le fa mancare nulla, e la tiene come la Madonna sull’altare, quella scomunicata!

Turiddu.

Lasciala stare!