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28 | Cavalleria rusticana |
in capo questa storia della gnà Lola, giusto quando c’è qui in paese suo marito! Vedi quanto sei sciocca?
Santuzza.
Suo marito è giunto stamattina soltanto.
Turiddu.
Ah, sai anche cotesto? Brava! Mi fai la spia in tutto e per tutto! Non sono più padrone di nulla!
Santuzza.
Sì, compare Turiddu, siete padrone di scannarmi colle vostre mani stesse come un agnello, se volete; che vi leccherei le mani come un cane.
Turiddu.
O dunque?
Santuzza.
Ma la gnà Lola, no, vedete! Quella li mi vuol far dannare l’anima.
Turiddu.
Lascia stare la gnà Lola ch’è per casa sua.