Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/155


Atto secondo, Scena V 145


No! no!... Ingrata!... Ecco come ci ha lasciati!... soli a tribolare con questa poveretta!... Mi vergogno anche ad uscire di casa.... a trovarmi cogli amici dal Brusetti....

Màlia.

Oh, babbo!

Assunta

(piano a Màlia).

Stia cheta, stia cheta, lo lasci cantare.

Battista

(sbuffando e andando su e giù per la stanza).

No! Non sono di quelli che chiudono gli occhi! Sono un povero diavolo, ma il mio onore non lo voglio toccato!

Assunta.

Eh, caro lei, chi glielo tocca? (piano a Giuseppina che piange in silenzio) La Sua Gilda è qui vicino, dal sor Ambrogio, e aspetta che la chiami. Ora gliela faremo in barba a lui!

     Verga.                                                   19