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primavera 75

vecchio baule sgangherato, l’aiutava ad assestarvi le poche robe, i libri, le carte di musica sulle quali ella avea scarabocchiato il suo nome, in quei giorni là. — Quei panni glieli aveva visti indosso tante volte! — una cosa copriva l’altra, e stringeva il cuore il vederle scomparire così, una alla volta. Paolo le porgeva ad uno ad uno i panni che andava a prendere dal cassettone o dall'armadio; ella li guardava un momento, li voltava e rivoltava, poi li riponeva per bene, senza che facessero una piega, fra le calze e i fazzoletti; non dicevano molte parole, e mostravano d’aver fretta. La ragazza avea messo da banda un vecchio calendario sul quale Paolo soleva fare delle annotazioni. — Questo me lo lascerai? gli disse. Ei fece cenno di sì senza voltarsi.

Quando il baule fu pieno rimanevano ancora qua e là, su per le seggiole e il portamantelli, dei panni logori e il vecchio soprabito. — A quella roba penserò domani,