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54 | nedda |
-nendola per mano, le narrò come, trovandosi così debole per le febbri, era caduto da un’alta cima, e s’era concio in quel modo. — Il cuore te lo diceva: mormorava con un triste sorriso. Ella l’ascoltava coi suoi grand’occhi spalancati, pallida come lui e tenendolo per mano. Il domani egli morì.
Allora Nedda, sentendo muoversi dentro di sè qualcosa che quel morto le lasciava come un triste ricordo, volle correre in chiesa a pregare per lui la Vergine Santa. Sul sacrato incontrò il prete che sapeva la sua vergogna, si nascose il viso nella mantellina e tornò indietro derelitta.
Adesso, quando cercava del lavoro, le ridevano in faccia, non per schernire la ragazza colpevole, ma perchè la povera madre non poteva più lavorare come prima. Dopo i primi rifiuti, e le prime risate, ella non osò cercare più oltre, e si chiuse nella sua casipola, al pari di un uccelletto ferito che va