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48 | nedda |
calma, un tepore, un ronzio di insetti che pesava voluttuosamente sulle palpebre. Ad un tratto una corrente d’aria fresca, che veniva dal mare, fece sussurrare le cime più alte de’ castagni.
— L’annata sarà buona pel povero e pel ricco, disse Janu, e se Dio vuole alla messe un po’ di quattrini metterò da banda.... e se tu mi volessi bene!... — e le porse il fiasco.
— No, non voglio più bere; disse ella colle guance tutte rosse.
— O perchè ti fai rossa? diss’egli ridendo.
— Non te lo voglio dire.
— Perchè hai bevuto!
— No!
— Perchè mi vuoi bene?
Ella gli diede un pugno sull’omero e si mise a ridere.
Da lontano si udì il raglio di un asino che sentiva l’erba fresca. — Sai perchè ragliano gli asini? domandò Janu.