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calma, un tepore, un ronzio di insetti che pesava voluttuosamente sulle palpebre. Ad un tratto una corrente d’aria fresca, che veniva dal mare, fece sussurrare le cime più alte de’ castagni.

— L’annata sarà buona pel povero e pel ricco, disse Janu, e se Dio vuole alla messe un po’ di quattrini metterò da banda.... e se tu mi volessi bene!... — e le porse il fiasco.

— No, non voglio più bere; disse ella colle guance tutte rosse.

— O perchè ti fai rossa? diss’egli ridendo.

— Non te lo voglio dire.

— Perchè hai bevuto!

— No!

— Perchè mi vuoi bene?

Ella gli diede un pugno sull’omero e si mise a ridere.

Da lontano si udì il raglio di un asino che sentiva l’erba fresca. — Sai perchè ragliano gli asini? domandò Janu.