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città; le disse il giovane sciorinando il suo bel fazzoletto di seta.

— Oh! com’è bello! ma questo non fa per me!

— O perchè? se non ti costa nulla! rispose il giovanotto con logica contadinesca.

Ella si fece rossa, come se la grossa spesa le avesse dato idea dei caldi sentimenti del giovane, gli lanciò, sorridente, un’occhiata fra carezzevole e selvaggia, e scappò in casa, e allorchè udì i grossi scarponi di lui sui sassi della viottola, fece capolino per vederlo che se ne andava.

Alla messa le ragazze del villaggio poterono vedere il bel fazzoletto di Nedda, dove c’erano stampate delle rose che si sarebbero mangiate, e su cui il sole, scintillante dalle invetriate della chiesuola, mandava i suoi raggi più allegri. E quand’ella passò dinanzi a Janu, il quale stava presso il primo cipresso del sacrato, colle spalle al muro e fumando nella sua pipa intagliata,