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nedda 33


— Io non sono venuto a domandarteli i tuoi denari! le rispose burbero lo zio Giovanni.

Ella non disse altro, ed entrambi rimasero zitti ad ascoltare l’assiolo che cantava. Nedda pensò che era forse quello stesso di due sere innanzi, e sentì gonfiarsi il cuore.

— E del lavoro ne hai? — domandò finalmente lo zio Giovanni.

— No, ma qualche anima caritatevole troverò che me ne darà.

— Ho sentito dire che ad Aci Catena pagano le donne abili per incartare le arance in ragione di una lira al giorno, senza minestra, e ho subito pensato a te; tu hai già fatto quel mestiere nello scorso marzo, e devi esser pratica. Vuoi andare?

— Magari!

— Bisognerebbe trovarsi domani all’alba al giardino del Merlo, all’angolo della scorciatoia che conduce a Sant’Anna.

— Posso anche partire stanotte. La mia