Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
32 | nedda |
muli, ella diceva: costui è il tale, quegli è il tal altro. Allorchè suonò l’avemaria, e s’accese la prima stella della sera, si rammentò che non doveva andar più per le medicine a Punta, ed a misura che i rumori andarono perdendosi nella via, e le tenebre a calare nell’orto, pensò che non aveva più bisogno d’accendere il lume.
Lo zio Giovanni la trovò ritta sull’uscio.
Ella si era alzata udendo dei passi nella viottola, perchè non aspettava più nessuno.
— Che fai costà! le domandò lo zio Giovanni. Ella si strinse nelle spalle, e non rispose.
Il vecchio si assise accanto a lei, sulla soglia, e non aggiunse altro.
— Zio Giovanni, disse la ragazza dopo un lungo silenzio, adesso non ho più nessuno, e posso andar lontano a cercar lavoro; partirò per la Roccella, ove dura ancora la raccolta delle ulive, e al ritorno vi restituirò i denari che ci avete imprestati.