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nedda | 27 |
visita del medico, il quale concedeva ai suoi malati poveri il giorno che non poteva consacrare ai suoi poderi. Una triste visita davvero! perchè il buon dottore non era abituato a far complimenti coi suoi clienti, e nel casolare di Nedda non c’era anticamera, nè amici di casa ai quali si potesse annunciare il vero stato dell’inferma.
Nella giornata seguì anche una mesta funzione; venne il curato in rocchetto, il sagrestano coll’olio santo, e due o tre comari che borbottavano non so che preci. La campanella del sagrestano squillava acutamente in mezzo ai campi, e i carrettieri che l’udivano fermavano i loro muli in mezzo alla strada, e si cavavano il berretto. Quando Nedda l’udì per la sassosa viottola tirò su la coperta tutta lacera dell’inferma, perchè non si vedesse che mancavano le lenzuola, e piegò il suo più bel grembiule bianco sul deschetto zoppo, reso fermo con dei mattoni. Poi, mentre il prete compiva il suo