Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
del castello di trezza | 215 |
la signora Matilde. — Togliamone pure i fantasmi, il suono della mezzanotte, il vento che spalanca usci e finestre, e le banderuole che gemono, è una spaventosa storia!
— Una storia la quale non sarebbe più possibile oggi che i mariti ricorrono ai Tribunali, o alla peggio si battono; rispose Luciano ridendo.
Ella gli agghiacciò il riso in bocca con uno sguardo singolare. — Lo credete? domandò.
Luciano ammutolì per quello sguardo, per quell’accento, pel sentirsi dar del voi così distrattamente e a quella guisa. Sopraggiungeva il signor Giordano.
Parlatemi d’altro, — diss’ella sottovoce, con singolare vivacità, — non discorriamo più di cotesto....