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del castello di trezza 213

ciò cominciava a dubitare che la sua testa non fosse ben ferma sulle sue spalle, un bel giorno a caccia mise per distrazione una palla d’archibugio fra la prima e la seconda vertebra del suo signore.


Donna Isabella, che avea una gran paura del mal caduco, era andata a villeggiare presso la sua famiglia, e siccome l’aria le faceva bene, non era più ritornata.



V.



Questa era la leggenda del Castello di Trezza, che tutti sapevano nei dintorni, che tutti raccontavano in modo diverso, mescolandovi gli spiriti, le anime del Purgatorio, e la Madonna dell’Ognina. I terremoti, il tempo, gli uomini, avevano ridotto nn muc-