Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
210 | le storie |
le tenebre furono squarciate da un lampo, e videsi di faccia, ritta, immobile, quella figura bianca che aveva visto fuggire un’altra volta dinanzi a lui, e d’allora in poi aveva inseguito lui nella coscienza o nel pensiero, — ora la guardava con occhi lucenti e terribili. Tutto ciò non fu che un istante, una visione; — coi capelli irti, vibrò una stoccata formidabile, sentì l’elsa urtare contro qualche cosa, udì un grido di morte che gli agghiacciò tutto il sangue nelle vene, e in un delirio di terrore gli fece ritirare la spada e fare un salto indietro, atterrito, chiamando la sua gente con quanta voce aveva in corpo.
Scorsero due o tre minuti terribili, in cui non si udì più nulla; egli rimase in mezzo a quel buio, vicino a quella "cosa" che la sua spada aveva toccato. Pel castello si udì un gran tramestìo, si vide correre la gente, e sulle pareti cominciarono a riflettersi le fiaccole dei valletti. Don Garzia si slanciò sull’uscio gridando: