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del castello di trezza 197


Il barone questa volta si grattò il capo, e si accigliò, ma senza collera, o almeno senza averla col Rosso. — Orbè, gli disse, chiudimi bene tutte le finestre stanotte, e vattene a dormire senza pensare ad altro.

Donna Isabella si levò pallida e silenziosa più del solito.

— Avreste paura? — domandò don Garzia.

— Io non ho paura di nulla! rispose secco secco la baronessa.

Ma la notte non potè chiudere occhio, e mentre suo marito russava come un contrabasso ella si voltava e rivoltava pel letto, e ad un tratto scuotendolo bruscamente pel braccio, e rizzandosi a sedere cogli occhi sbarrati e pallida in viso: — Ascoltate! gli disse.

Don Garzia spalancò gli occhi anche lui, e vedendola così, si rizzò a sedere sul letto e mise mano alla spada.

— No! diss’ella, la vostra spada non vi servirà a nulla.