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del castello di trezza | 195 |
intendo tutto vada come l’orologio che è sul campanile della chiesa, adesso che son qua io.
— Messere, voi siete il padrone, rispose il Rosso esitando, ma quella finestra lì bisogna lasciarla aperta.
— Dimmi il perchè.
— Perchè quando si chiude la finestra si sente....
— Eh?
— Si sente, messere!
— Malannaggia l’anima tua! urlò il barone dando di piglio ad uno stivale per buttarglielo in faccia.
— Messere, voi potete ammazzarmi, se volete, ma ho detto la verità.
— Chi te l’ha soffiata cotesta verità, briccone maledetto?
— Ho visto e udito come vedo ed odo voi, che siete in collera per mia disgrazia e senza mia colpa.
— Tu?