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166 | le storie |
come uno spirito maligno nella gola del camino, e scuote rabbiosamente le imposte tarlate; e di tanto in tanto, dietro quella parete, dalla profondità di quel trabocchetto attorno a cui il mare muggisce un gemito soffocato dall’abisso, delirante di spasimo, un gemito che fa drizzare la donna sul guanciale, coi capelli irti di terrore, molli del sudore di un’angoscia più terribile di quella dell’uomo che agonizza nel fondo del trabocchetto, e, fuori di sè, le fa volgere uno sguardo smarrito, quasi pazzo, su quel marito che non ode e russa.
La signora Matilde ascoltava in silenzio, cogli occhi fissi, intenti, luccicanti. Non disse “È vero!„ ma chinò il capo. Il marito si strinse nelle spalle e si alzò per andarsene. Le ombre sorgevano da tutte le profondità delle rovine e del precipizio.
— Se tutto ciò è vero, ella disse con voce breve, s’è accaduto così come ella dice, essi debbono essersi appoggiati qui,