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occhi di lei mi domandavano: “Cos’hai?„ Io non osavo dirle: “Non mi piaci più.„ Ella si stancò di sollecitare i miei sguardi, e quando mi incontrò volse altrove il capo. Una sera, sotto il portico della Scala, sentii afferrarmi la mano da una mano tremante che vi lasciò un bigliettino microscopico. Mi rivolsi vivamente: non vidi che visi sconosciuti, e un po’ più lungi la mia incognita che si allontanava senza guardarmi, sebbene fosse passata così lontano, sebbene da qualche tempo distogliesse da me lo sguardo con indifferenza, tutte le volte che mi incontrava, il mio pensiero corse a lei senza esitare un momento, nello stesso tempo che per una strana contraddizione tacciavo di follia il mio presentimento.
Una sola parola riempiva tutto il biglietto: “Seguitemi.„ Chi? dove? perchè? Coteste interrogazioni diedero colori di fuoco a quella semplice parola; il mistero che vi