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Con lei dimenticava le inquiete proccupazioni dell’avvenire e le molestie pungenti e meschine del presente che lo costringevano a farsi prestar denaro dal notaio. Ella non sapeva nulla di tutto ciò. Lo credeva felice come lei era felice, avrebbe voluto correre pei campi insieme a lui, come due fanciulli, abbandonarsi completamente ai suoi capricci. La sera stavano a prendere il fresco sulla terrazza, di faccia alla roccia, che tagliava come una gran tenda nera il cielo tutto luccicante di stelle. Di là si udivano discorrere i vendemmiatori nel palmento, e dall’altra parte della vallata, nella viottola che correva sulla cornice della Rocca, si udiva il corno che annunziava l’arrivo degli altri carichi d’uva. Elena, coi gomiti sulla ringhiera, al fianco del marito, ascoltava distrattamente quell’affaccendarsi di gente a tarda ora, quei suoni di corno lontani, vagava cogli occhi sull’aspetto indeciso del podere, di cui i confini sembravano allargarsi indefinitamente nelle tenebre, sino al lumicino lontano che tremolava in fondo la valle, nel vasto caseg-