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Don Liborio, rigido come un Bruto, calcandosi sul capo il berretto ricamato, aggiungeva:

— Io non ho dote da assegnare! Io non ho più figlia!

Quanto al consenso lo diedero con tutte e due le mani. Alla fin fine avevano viscere paterne, e la mamma arrivò anche ad intenerirsi ricordando che a quel giovane gli aveva voluto bene, ed era arrivata a considerarlo come uno della famiglia. Don Liborio, rabbonito, confessò che gli era stato simpatico anche a lui, e per questo gli avevano aperto il cuore e l’uscio di casa, favore che non soleva accordare a tutti, Roberto era li per farne testimonianza. Roberto, lì presente, accanto alla Camilla, affermava col capo.

— Un avvocato può arrivare a tutto al giorno d’oggi! — finiva don Liborio. — In quel giovane c’è la stoffa di un ministro.

E donn’Anna soggiungeva:

— Lo zio canonico poi, ch’è un servo di