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— Ora bisogna maritarli.
E siccome sua cognata lo guardava attonita:
— Se no sarebbe uno scandalo. Nel paese, a diritto o a torto, passo pel capo di casa, e il vescovo mi toglierebbe la messa. Del resto non potete impedire che vostro figlio si mariti. Se gli negate il consenso, glielo danno i tribunali.
— Io non glielo nego — balbettò ella timidamente, agitata fra la speranza e il timore, parendole che il cognato inclinasse di già a perdonare.
Il cognato approvò col capo in silenzio.
Allora la povera madre proruppe in lagrime di consolazione. — Lo sapevo che le anime del Purgatorio non ci avrebbero abbandonato! singhiozzava; e voleva correre a svegliare le figliuole per dar loro la buona novella che lo zio canonico perdonava al nipote e gli apriva le braccia.
Ma il prete la fermò dolcemente, posandole sulla spalla la mano coll’anello, e disse:
— Adagio! Quanto a perdonare, perdono;