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tanto per loro, e colle quali le pareva che tutto fosse accomodato. Talchè, sperando che Cesare fosse già partito, le sembrava di scorgere il sole radioso del mattino in quella cameruccia sconosciuta che le aveva stretto il cuore d’angoscia al primo entrare.
Come furono più calmi andò a sedersi sulle ginocchia del figliuolo, e se lo teneva abbracciato stretto, colla testa sull’omero, ripetendo in cuor suo:
— Vergine santa, vi ringrazio! Sono state le anime del Purgatorio che gli hanno toccato il cuore al figlio mio! È stata l’anima di suo padre!
E si dava a rassettare ogni cosa per la stanza, quasi ora si sentisse a casa sua, sollevata da un gran peso, colle mani tremanti tuttavia, disfaceva il suo fagottino, guardando dove potesse mettere la roba: — Mi terrai qui, con te, non è vero? Poi domani torneremo insieme al paese. Tuo zio ti manda a dire che t’aspetta a braccia aperte. Andremo domani. Ora mi sento stanca, sono vecchia. Mi sento vecchia.