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non si rammentava una sola di quelle parole che dovevano toccargli il cuore. Scoraggiata, cominciò a far greppo in silenzio, al pari di una bimba, sporgendo il labbro, e tremando tutta pei singhiozzi rattenuti. Quell’angoscia puerile diveniva straziante su quella faccia sbattuta, sotto quei capelli bianchi.
— Oh mamma! oh mamma! singhiozzava il figliuolo cadendole finalmente ai piedi, colla faccia sui ginocchi di lei. — Oh mamma! — E non sapeva dir altro.
La povera mamma piangeva cheta cheta, china su di lui, tastandolo colle mani sulla faccia e sulle spalle; gli accarezzava il capo come quando bambino se lo teneva allo stesso modo fra le ginocchia, singhiozzando ad alta voce dalla gioia. Andava persuadendolo così: — Sai, l’annata è stata scarsa. Il grano è andato tutto a male. Sulla vigna ha grandinato. Quest’inverno c’è stata una gran mortalità di pecore, sì che i Forano hanno venduta la casa. Ci vuole l’aiuto di Dio! — Tutte quelle povere ragioni dei poveretti che sono eloquenti sol-