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mente cogli occhi lagrimosi ogni gesto del cognato, il quale sembrava tranquillo. Infine, vieppiù spaventata da quella calma, balbettò;

— Siamo rovinati!

— Voi altri no. Per voi altri finchè vivrò ci penserò io, se volete continuare a star con me; rispose il canonico.

Ma lei piangeva in silenzio colle mani sul viso. Poi balbettò:

— E lui?...

— Ecco qui — rispose il cognato. — Egli ha settemila lire di sua rata sul patrimonio paterno. Se si contenta di pigliare le vigne di Rosamarina, quantunque valgano qualcosa di più, e quel che gli tocca della casa paterna, faremo le cose all’amichevole, a risparmio di spese, e sarà meglio per tutti.

— Settemila lire!... Son poche per vivere! Allora il prete si strinse nelle spalle, e fu il solo movimento brusco che gli scappò.

— Qualcosa di dote gli porterà La moglie. Poi ha un’eccellente professione, e dovete pensare che gli altri vostri figliuoli non hanno