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il vicinato. La notizia correva da un terrazzino all’altro. Le signorine seppero in tal modo che il giovanotto andava a pigliare la laurea d’avvocato, la parola magica che faceva dire al genitore, col berretto di velluto in capo:

— Oggi quella è la carriera che mena a tutto. Chissà? forse in cotesto giovane c’è la stoffa di un ministro.

E la mamma donn’Anna che suggeriva all’Elena:

— Adesso, colla cravatta bianca, non c’è male. È vero?

La signorina Elena, com’era tornata l’estate, si affacciava spesso, coi romanzi, coi versi, coi quadri dipinti. La sorella si metteva anche lei a lavorare sul terrazzino, al fresco, silenziosamente e cogli occhi fitti sul ricamo. La mamma non compariva mai, e don Liborio, vedendo sempre quel giovanotto tranquillo e studioso alla finestra di faccia lo salutava toccandosi il berretto.

E naturalmente finirono anche per incon-