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spaventava. Elena vedendo che non rispondeva altro, ripetè:
— Quello che vuoi. Tutto quello che vuoi!
Cesare si fece rosso. Cercava far intendere che i suoi parenti non avrebbero acconsentito a dargli moglie, finchè non ci avesse uno stato, ed anche i parenti di lei avrebbero risposto di no.
— Allora?
Ei taceva. Elena ripetè: — Allora? Egli non sapeva che dire. Sentiva fisso su di lui quegli occhi penetranti.
— Fuggire?... balbettò.
Elena si recò le mani al petto, bianca come statua, e non rispose. Egli non fiatava, atterrito dalla parola che gli era sfuggita. Elena lo guardò in faccia un lungo momento, e chinò il capo lentamente.
Il cugino si alzò per aiutare Camilla a riporre in ordine gli aghi ed i gomitoli nel cassettino del telaio. Donn’Anna era scomparsa. In quel mentre Elena china sul pianoforte scriveva due parole sulla fascia di un giornale, e com’ebbe finito disse forte: