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nello stipo, e le domandava dove avesse la testa quella sera!

Don Liborio caricava l’orologio diligentemente, fermandosi ad ogni giro per non guastar la macchina. Allora Cesare disse sottovoce all’Elena, accanto al pianoforte:

— Volete che mi allontani?

Ella gli rivolse uno sguardo lungo lungo, e rispose:

— Potresti farlo?

— Se tu vuoi.... Se tua madre....

— No! rispose Elena.

— No! ripetè poco dopo, fingendo di cercare fra le carte di musica. — Non potrei più stare senza vederti.

— Cosa faremo?

— Quello che tu vuoi; — rispose la ragazza semplicemente.

Egli si sentì penetrare e sconvolgere da quelle parole dettegli con un soffio di voce, mentre Elena evitava gli occhi di lui, gli voltava quasi le spalle. Ma la tentazione che quelle parole gli mettevano nel cervello lo