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E come lo spingeva fuori peggio di un cane, Elena sull’uscio prese la mano di Cesare, e gli disse:

— Ora son tua, sta tranquillo!

E per la prima volta lo baciò in fronte.

Cesare si allontanò passo passo, stretto nelle spalle, colle mani in tasca; e per la prima volta ebbe un’idea chiara di quel che aveva fatto, come una fitta al cuore, un misto d’angoscia, di tenerezza e di sgomento.

La sera innanzi, Elena, cogliendo l’istante in cui il babbo si bisticciava colla mamma, e Roberto guardava in silenzio le mani di Camilla, gli aveva piantato in faccia uno sguardo singolare, balbettando:

— Ho paura!

Era bianca come cera in quel momento; teneva chino il capo, su cui posavansi mollemente le folte trecce, e in quell’atteggiamento metteva a nudo un collo da statua, una nuca superba, piantata di capelli fini e folti, che si stendevano molto basso, e si arricciavano leggermente. Successe un lungo