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pure far la pace con tuo zio, che è ricco. Vedrai che ti perdonerà.
Sulla via larga e buia luccicavano una miriade di stelle, nel cielo profondo e freddo. Elena le fece osservare all’amante, posandogli la testa sull’omero, col bel viso bianco rivolto verso il cielo.
Cesare picchiò risolutamente.
Lo zio Luigi non teneva domestici, dicendo che eran nemici salariati, e venne ad aprire in persona, tutto rabbuffato, pallido di freddo e di ansietà per quella visita notturna, cercando dieci minuti colla chiave prima di trovare il buco della toppa. Egli rimase attonito davanti al gruppo che gli si presentò appena aperto l’uscio.
Elena gli si buttò ai piedi, piangendo, chiamandolo caro zio.
Lo zio non ebbe bisogno di chiedere altro. Egli andava cercando dove posare il lume, tanto era turbato. Infine si sfogò contro di Cesare, dandogli dello scapestrato, dicendogli che era la rovina della famiglia, che sarebbe