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Il loro buon istinto non li ingannava del tutto. Lo zio don Luigi andava a cercare ogni volta suo fratello il canonico per dirgli:
— È una porcheria! Non posso più escire di casa dalla vergogna. Tutto il paese non parla d’altro. La roba dei Dorelli andrà in mano di una che ci disonora tutti!
— No; rispondeva il fratello colla sua calma inalterabile. Lascia fare a me. Vedrò io.
E parlava d’altro, evitando il discorso ogni volta che il fratello don Luigi ce lo tirava pian piano, fermandosi a chiacchierare colla gente che incontrava quasi non ci avesse altro in capo, più gentile ed ossequioso che non era mai stato verso il barone.
Ma le ragazze, le quali lo conoscevano meglio, sentivano, malgrado il loro triste raccoglimento, qualcosa di straordinario che pesava sulla casa, ormai vasta e deserta, come un pericolo, una minaccia, che maturava e si accostava lentamente; ed entravano timide nelle stanze della cognata, quelle stanze dove c’erano ancora tante memorie della loro povera