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impressioni, nel solleticare coteste simpatie, nel provocare la confessione di questi sentimenti, come un seduttore raffinato gode nell’assaporare il turbamento che mette nell’anima d’una giovinetta, per l’attrattiva della novità, per la freschezza della sensazione, pel gusto di destare l’incendio senza lasciarsi scottare, di sfiorare il male senza cascarci. No! stavolta non voleva cascarci! Egli le portava dei fiori, passava delle ore ad adorarla in silenzio. Aveva finito per mandare a monte il suo matrimonio. Tutta Altavilla avrebbe potuto credere che era l’amante di Elena. Ma ella non gli aveva dato la punta di un dito. — No, neppure la punta di un dito.
— Perchè avete rotto il matrimonio? Sapete, non mi piace! No: siamo amici, sentite, ma niente dippiù! No!
Don Peppino arrivava a piangere di desiderio, di gelosia, di disperazione, baciandole le mani fredde.
— No! No! giammai! Io son maritata.
Poi le crudeltà della civetteria: — Cosa fa-