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prima di ogni altra cosa se fosse certa di non essere seguita. Poi le prese la mano per guidarla negli andirivieni dell’andito. Ella non rispondeva, e si lasciava condurre nella vasta cameraccia piena soltanto di sole e di luce. Di là si scorgeva come un panorama il mare, Capri, e un’immensa distesa d’azzurro. Il poeta, trionfante, aveva spalancato il balcone per preparare la messa in scena, la festa del cielo che armonizzava colla festa dei loro cuori, la natura che sorrideva del loro sorriso, tutta la ricchezza di sensazioni delle anime privilegiate, che i ricchi della terra non possono comprare a peso d’oro. Elena volse le spalle a quella luce sfacciata che la imbarazzava, infastidita, irritata.
— Non temere; nessuno può vederti, disse lui, le case dirimpetto non arrivano al secondo piano. Se no, avrei chiuso il balcone.
— Sì, chiudete.
Fiandura indovinò vagamente la goffaggine in cui era caduto, chiuse le imposte, con un’aria misteriosa. Poi corse a buttarsi ai piedi