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La bambina l’avevano messa da parte, come un mucchio di biancheria. La madre in silenzio, aveva interrogato la levatrice con uno sguardo ansioso e febbrile, ma al sentirsi rispondere la magra consolazione: «Una bella bambina,» aveva richiuso gli occhi con quella stessa aria di noia, di stanchezza e di fastidio.
Don Liborio era corso a prendere la Camilla. Donn’Anna affaccendata s’era impadronita della bambina, la portava in trionfo, tornava a posarla sul guanciale accanto all’Elena per fargliela vedere. Questa finalmente aprì gli occhi a stento, e le rivolse uno sguardo stanco.
— Sarà bella come un amore! esclamò la nonna. Elena rispose con un movimento delle spalle che fece smuovere le coperte, e mormoro, rinchiudendo gli occhi:
— A che giova?...
Il povero marito ne fu mortificato, quasi quelle parole fossero rivolte a lui. Egli non osava fiatare e si sentiva estraneo in mezzo a tutta quella gente che riempiva la sua casa, donn’Anna, il suocero, Camilla, Roberto, si