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poco l’attirava, l’addormentava, l’istupidiva.
Erano appena le sei; Elena dormiva ancora, anzi non si soleva levare prima delle nove. Ci volevano ancora tre ore. Cesare sentì il bisogno di escire a prendere una boccata d’aria, e far quattro passi. Quando ritornò, Elena aveva già fatto apparecchiare la colazione nella sua camera, perchè non si sentiva bene. Ella era pallida, sembrava stanca, si strascinava lentamente coi capelli ancora disfatti su di una lunga veste di camera slacciata. Senza che egli glielo avesse chiesto gli disse:
— Sono indisposta, ma non è nulla. Un po’ di stanchezza. Ho dormito poco in questi giorni.... Bisogna aspettarselo.
Non mangiò quasi a colezione, sembrava che a tavola ci stasse per far compagnia al marito. Dopo sparecchiato si sdraiò sulla poltrona, rifinita, e lui non osò lasciarla sola mentre la donna si affaccendava ancora per la camera. Entrambi cercavano gli argomenti per scambiare qualche parola breve e fredda.